Nelle scorse settimane è iniziato nell'IC di Valdilana e Pettinengo (BI) un percorso di educazione sessuale ideato dal professor Giuseppe Paschetto all'interno dell'offerta formativa di Biella Cresce. L'idea alla base del progetto è che l'educazione sessuale non debba essere gestita da esperti esterni, ma ai docenti scolastici che già seguono gli alunni nelle materie curricolari e che hanno instaurato con loro un rapporto di fiducia.
Il tragico fenomeno dei femminicidi legato a una cultura patriarcale che viene da molto lontano è solo la punta di diamante di una diffusa situazione di ineducazione sentimentale e sessuale che caratterizza la società. Urge quindi che le scuole, come principale agenzia educativa, attivino percorsi di educazione sessuale, che siano anche educazione sentimentale, all’affettività, alle relazioni.
Non si tratta di introdurre una nuova “educazione” tematica come disciplina scolastica, nemmeno di delegare a esperti esterni, e neppure affidarsi esclusivamente al docente di scienze per la parte biologica e a quello di religione per quella morale. Tra la biologia e il peccato c’è un ricco e variegato percorso che faccia percepire la sessualità e l’affettività nella giusta luce. Un percorso di educazione sessuale che si ponga l’obiettivo di essere veramente educativo nel senso di fornire non solo conoscenze ma di orientare i comportamenti può solo essere svolto dai docenti curricolari. Non come attività facoltativa extracurricolare che escluderebbe inevitabilmente una parte di studenti e ne sminuirebbe la valenza educativa, ma inserita in un percorso preferibilmente interdisciplinare in orario scolastico. Solo tra i docenti di classe e i propri alunni infatti può crearsi quell’idoneo clima relazionale indispensabile per rendere efficace l’intervento educativo su un tema tanto importante e delicato.
Che caratteristica deve avere il docente, o meglio i docenti, che si rendano disponibili a curare questa attività? Principalmente disponibilità ed elasticità, ovvero sentirsi in grado di svolgere al meglio questo ruolo tenendo conto che in gran parte si tratta di attingere alla propria esperienza di vita. Certo può essere utile inserire nel percorso incontri con esperti ma come parte integrativa e non sostanziale del percorso, quindi si può pensare al ginecologo, all’ostetrica, alle responsabili di consultorio, ecc.
Gli incontri di formazione proposti all’Istituto Comprensivo di Valdilana e Pettinengo e a cui stanno partecipando una trentina di docenti di scuola secondaria di I grado e primaria hanno lo scopo di fornire una serie di stimoli derivanti dall’esperienza di insegnante di Giuseppe Paschetto che ha curato negli anni diversi percorsi di educazione sessuale nella scuola media di Mosso. Corpo, mente e cuore devono essere i tre elementi che devono essere tenuti costantemente in connessione in un percorso del genere attraverso la messa in campo di idonee attività. E naturalmente se possibile la dimensione interdisciplinare dovrebbe essere tenuta in debita considerazione.
Di seguito l’elenco delle esperienze proposte.
Le aspettative dei partecipanti
Dalle ascelle alle... spalle: l’emozione delle parole
Dai piselli alle patatine: un gran minestrone!
Ma io quanto ne so? Partire dalle pre-conoscenze
Tutto quel che avresti voluto sapere...: domande a ruota libera
Una progettazione interdisciplinare
Maschio, femmina o…?
Sei per sei, ma tu chi sei?
Quelle farfalle nello stomaco
Prove di seduzione dal paleolitico a Casanova: prender il partner per la coda o per il naso?
Il primo bacio
Ma la donna quanti buchi ha? Tecniche di orienteering corporeo
La scatola dei segreti del Walter e della Jolanda
C’era una volta la prima volta: il primo rapporto sessuale
Toccati e diventerai cieco!
Non sempre la cicogna è la benvenuta
E se poi ci resto? Fecondazione, parto, aborto
Né prede né predatori, né merci né padroni
Asterischi e schwa
Tra sessualità, cultura e legislazione
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