Se pensiamo all'ora di matematica a scuola ci viene in mente un bambino seduto al banco, con il quaderno a quadretti di fronte e la penna in mano. E se vi dicessimo che questo non è il modo migliore per impararla?
Molti studi hanno osservato che inserire una componente di movimento rende più facile apprendere i concetti matematici, soprattutto alla scuola primaria. Nel ventiquattresimo Approfondimento la nostra Valeria Rosso vi mostra alcuni dei giochi che svolgiamo durante i potenziamenti matematici di classe, nei quali i bambini corrono, saltano e interagiscono tra di loro. I risultati nei test di riferimento dimostrano l'efficacia di questo approccio.
In questo episodio:
00:00 Introduzione
06:06 "Tieni a mente e corri" per allenare la memoria di lavoro
16:36 "Cogli il numero" per allenare la rappresentazione mentale della quantità
29:00 "Centra il piattino" per allenare le sottrazioni
31:44 "Piedino amico" per allenare il calcolo a mente e la memoria di lavoro
39:50 Come sono nati questi giochi
43:52 "Raggio laser matematico" per allenare il calcolo a mente e la memoria di lavoro
49:46 Rispondere alle obiezioni
Quando si parla di fare movimento a scuola mentre si impara la matematica emergono alcune criticità. Gli insegnanti spesso obiettano che i bambini non hanno i vestiti adatti a muoversi, oppure che sudano troppo, che si sporcano, che si ammalano e che si perde tempo. Ma nessuna di queste obiezioni deve trattenerci dal fare qualcosa che fa bene ai bambini: come abbiamo visto la scorsa settimana e anche in altre occasioni il movimento insieme alle emozioni positive sono fondamentali per l'apprendimento e il benessere.
Oggi vediamo insieme alcuni giochi che si possono fare per imparare la matematica mentre ci muoviamo.
Questo è un gioco pensato appositamente per allenare la memoria di lavoro. I bambini si dividono in piccoli gruppi: ciascun gruppo ha un mazzo di carte di Biella Cresce che rappresentano le quantità attraverso dei pallini (ma possono andare bene anche delle normali carte da gioco o dei cartellini con i numeri) e si trova di fronte a un breve percorso segnalato ad esempio da alcuni conetti.
I bambini pescano dal mazzo un certo numero di carte a scelta e le posano per terra, le memorizzano, poi le girano a faccia in giù. Completano il percorso tra i conetti di corsa, tornano in posizione e dicono a voce alta i numeri delle carte prima di girarle e scoprire se li hanno ricordati.
Ogni bambino lavora in autonomia e decide quante carte tenere a mente, a seconda di qual è la sua sfida ottimale. Se sbaglia se ne accorge subito, mentre gli altri compagni fanno il tifo, lo aiutano e si complimentano quando si ricorda tutte le carte.
Questo gioco allena la memoria di lavoro, un requisito fondamentale per sviluppare le abilità matematiche.
Crescendo si possono aggiungere delle varianti. Innanzitutto potete scaricare un pdf con le carte fino a 40, ritagliarle e usarle per aumentare la difficoltà. Sulla pagina Carte di Biella Cresce trovate anche molti altri giochi.
Si possono usare anche per numeri molto grandi, sfruttando il valore posizionale dei numeri. A questo punto le carte non vengono ricordate singolarmente, ma come se componessero un unico numero: ad es. 12-3-2-4 diventa 12.324. Si può usare un sassolino o un fagiolo per indicare il puntino che separa le migliaia. Dopodiché il bambino gira le carte e compie il percorso tra i conetti e quando torna pronuncia il numero "12.324".
Questo gioco si può fare non solo a scuola, ma anche a casa con i genitori. Tutto quello che serve sono le carte e qualcosa per individuare un percorso: si possono usare conetti, sassi o anche sfruttare l'ambiente, ad esempio facendo un giro intorno a un palo o toccando degli alberi.
Questo gioco ha due obiettivi: allenare la rappresentazione mentale della quantità, anche con grandi numeri, e introdurre una componente di movimento.
In un cortile, in uno spiazzo o in palestra si dispongono da un lato delle quantità rappresentate per mezzo di cannucce e contatab (noi abbiamo preparato quindici stazioni da 16 fino a 242). Dall'altro lato dei dischetti di legno (o di altro materiale) con numeri o operazioni da collegare alle quantità sull'altro lato: ad esempio "16", "1 da 6 u", "10+6", "20-4" che rimandano tutti alla quantità 16.
I bambini scelgono un dischetto, lo raccolgono e vanno a depositarlo nella stazione corrispondente. Il percorso può essere eseguito di volta in volta di corsa, con una corsa laterale, calciata e compiendo diversi percorsi per variare il più possibile i movimenti.
Una volta che tutti i dischetti sono nelle postazioni i bambini, a coppie, controllano che le associazioni siano corrette. Tutti i dischetti posizionati in maniera errata vengono rimessi al centro e poi assegnati alla postazione giusta.
Questo gioco richiede un po' di preparazione in più, bisogna scrivere le operazioni su dei dischetti (o un altro supporto che non voli via con il vento) e poi comporre i risultati con le cannucce. Ma quando i bambini entrano nel ritmo del gioco svolgono molte operazioni in poco tempo mentre corrono avanti e indietro da una postazione all'altra.
Durante il lockdown abbiamo ricevuto immagini di genitori che hanno composto i numeri con la pasta o i fagioli e hanno organizzato una versione di questo gioco.
Si possono anche creare delle varianti. Ad esempio, invece delle postazioni con i risultati, i bambini possono correre a dire il risultato alla maestra e poi posizionare il dischetto in un sacchetto con scritto "Pari" o in un altro con scritto "Dispari". In questo caso c'è un doppio compito: la risoluzione dell'operazione e il riconoscimento di pari e dispari, che è meno scontato di quel che sembra. L'ultima volta che abbiamo giocato in classe circa metà dei dischetti era nel sacchetto sbagliato e sono stati i bambini stessi a chiederci di riposizionare i dischetti "sbagliati" e giocare ancora per allenarsi e correggersi.
Se si vuole ripassare le tabelline sui dischetti si possono scrivere le moltiplicazioni corrispondenti (se ci sono delle difficoltà si può lasciare a disposizione la tavola pitagorica).
Ci siamo accorti che i bambini arrivano molto più in fretta a padroneggiare le addizioni piuttosto che le sottrazioni. Allora abbiamo pensato a un'attività apposta per potenziarle. Si tratta di una variante del gioco "Centra il piattino" che può essere svolto con qualunque operazione.
In questo gioco ciascun bambino deve prendere un bigliettino su cui è scritta una semplice operazione (in questo caso una sottrazione che consentisse di usare le dita per risolvarla, quindi con numeri entro il 10) e portare il bigliettino in uno dei dieci piattini con i numeri dall'1 al 10, quello corrispondente al risultato. Col crescere dell'età i piattini possono avere risultati molto più alti e i bigliettini contenere anche delle brevi espressioni risolvibili a mente: ad esempio, "(25 x 4) / 2" da riporre nel sacchetto con scritto "50".
Questo gioco è nato prima della pandemia come "Gioco degli abbracci" per poi trasformarsi in "Piedino amico" per rispettare le norme di contenimento del virus.
Un gruppo di dieci bambini si dispone su due file, ognuno ha un cartello con un numero da 1 a 10. Gli altri bambini formano una fila dietro la tutor, mentre la maestra si posiziona sul lato opposto in modo che tra la tutor e la maestra ci siano le due file di bambini con i numeri.
Il gioco inizia quando la maestra comunica ad alta voce il "numero target" cioè il numero che si deve ottenere. Si parte sempre con il target 10. A quel punto ai bambini in coda viene sussurrato un numero compreso tra 1 e 19, in maniera che i bambini devono capire se, per ottenere 10 devo fare una somma o una sottrazione.
Ad esempio se si sussurra a un bimbo "8", lui dovrà fare questo ragionamento: "Devo aggiungere 2 per far 10". Andrà dalla maestra e dirà: "8+2 fa dieci" (tenendo a mente sia l'operazione che il numero 2). A quel punto la maestra dirà: "Giusto" (oppure lo aiuterà se non era arrivato da solo al risultato) e il bimbo andrà ad abbracciare o toccare il piede del compagno con il cartello numero 2. Si scambiano di posto e il compagno va in coda.
Dopo un po' di esercizio con il target 10 si potrà passare al target 20 dicendo ai bambini numeri compresi tra l'11 e il 29, e così via. I bambini comprenderanno, sperimentando, che il meccanismo per raggiungere la decina successiva o precedente è sempre lo stesso, anche se cambia il numero target.
Questo gioco è utile anche per allenare la memoria di lavoro: all'inizio i bambini dimenticano il numero durante il percorso, ma col tempo imparano a tenerlo a mente.
Tutti questi giochi hanno una forte componente emotive: i bambini si divertono e questo è uno degli obiettivi dell'attività, perché potenzia l'apprendimento. Tornati in classe si può far rappresentare l'attività sul quaderno attraverso un disegno o raccontando l'attività: questo lavoro di analisi e rielaborazione serve a comprendere e fissare meglio i meccanismi della matematica.
Ciascun bambino riceve un bigliettino con un numero entro il 20 (ma le cifre possono variare a seconda dell'età). I bambini si dispongono poi a gruppi di quattro: uno si posiziona al centro e i tre compagni intorno.
Il bambino al centro comincia a ruotare su sé stesso con un braccio teso, quando si ferma la sua mano (il raggio laser, nel gioco) indicherà uno dei tre compagni. Chi è stato indicato si abbassa e decide se si dovrà fare un'addizione o una sottrazione. A questo punto i due compagni rimasti in piedi dicono i numeri che hanno nei loro bigliettini e il bambino che ha fatto il raggio laser esegue l'operazione.
Oltre ad allenare alle operazioni, questo gioco consente di stimolare il sistema vestibolare che governa l'equilibrio, una aspetto molto importante e spesso sottovalutato.
Abbiamo svolto per venti settimane potenziamenti di classe in diverse scuole e in molte di queste siamo riusciti a organizzarli sempre (o quasi) all'esterno. Una di queste scuole si trova in Valdilana, in mezzo alle montagne. Avevamo dato indicazioni alle famiglie per vestire i bambini in maniera adatta, con scarpe da ginnastica e abbigliamento sportivo. A volte sudano e si sporcano, ma al tempo stesso sfogano la loro voglia di muoversi e sono più concentrati nelle ore successive. Questo è quello che ci hanno sempre riportato le insegnanti. Non abbiamo mai ricevuto lamentele dai genitori, che hanno visto i loro figli migliorare in matematica e prendere più sicurezza.
Molti credono che si perda tempo prezioso a organizzare queste attività e che stando in classe si possono fare molte più cose. In parte è vero, ma d'altra parte sappiamo bene che i bambini perdono velocemente l'attenzione quindi, anche ammesso che siano di più, gli argomenti svolti in classe non sempre vengono interiorizzati tutti. Invece imparare muovendosi e giocando lascia una traccia più profonda e viene memorizzato di più.
Ci sono dei materiali da usare o da costruire, è vero. Ma non in tutte le attività. La maggior parte può essere svolta con materiali che già si hanno e basta un insegnante per gestire il gioco.
Alcune delle classi con cui abbiamo lavorato sono molte numerose, ma ogni bambino può organizzarsi, giocare al proprio ritmo e allenarsi.
I test scientifici di riferimento che abbiamo somministrato prima e dopo queste attività hanno testimoniato che i risultati sono straordinari. Abbinando la didattica dominio cognitivo specifica e il movimento possiamo fare in modo che i bambini imparino correttamente e interiorizzino i concetti della matematica.
Nemmeno il brusio e le distrazioni che si generano danno fastidio all'attività. Nei video che abbiamo mostrato vediamo i bambini che si muovono a volte in maniera disordinata e confusa, ma al tempo stesso riescono ad avere alti livelli di concentrazione quando è il loro turno.
Per tutti gli approfondimenti potete leggere la tesi di completamento del corso CNIS in "Psicologia dell'apprendimento della matematica" di III livello dal titolo Biella Cresce con la matematica. Un modello di coinvolgimento territoriale per il potenziamento delle abilità di calcolo attraverso il gioco, scritta da Valeria Rosso e Rodolfo Cavaliere.
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